Le aziende riducono i budget pubblicitari e le centrali media sono più attente a dove allocare i budget.
Esclusa la TV, che è sempre la bomba atomica dell’advertsing (per chi se la può permettere), restano gli altri media classici che soffrono i maniera differente la crisi.
La radio non è molto toccata, anzi è un media in ascesa perchè non richiede coinvolgimento dell’ascoltatore, e il successo presso i manager di Radio24 lo sta a dimostrare.
Soffrono i giornali, ed è ovvio perchè ormai sono visti come reggicoda del potere finanziario di cui non hanno saputo nè voluto svelare per tempo le magagne.
Poi c’è la novità Internet che cresce perchè i pubblicitari, passato il momento della diffidenza, si sono buttati acriticamente sul mezzo, e l’allocazione di risorse pubblicitarie è in crescita.
Ma serve la pubblicità su Internet?
Non credo e la ragione è che il web è anche un mezzo che manda notizie con la partecipazione attiva dell’utente, in parole povere Internet non è la TV, un mezzo che si usa passivamente, Internet è uno strumento che coinvolge l’utente, ed è dimostrato che interrompere quello che qualcuno sta facendo (come cercare notizie sulla rete) è il miglior sistema per far odiare un marchio.
E neanche la pubblicità generata dai motori di ricerca funziona perchè il pubblico sospetta dei consigli per gli acquisti.
Insomma, lasciate perdere banner e pop-up e utilizzate i soldi per migliorare il vostro sito web per:
– dare informazioni sui prodotti e servizi
– fornire indicazioni su come e dove comprare
– ascoltare il consumatore e i suoi consigli per migliorare prodotti, servizi e customer care